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martedì 4 dicembre 2012

Assistente morto in Olanda


Leggere queste cose non fa mai piacere. È inevitabile ripensare a tutti quei minuti passati in campo e a tutte quelle situazioni che ognuno di noi ha vissuto, nel bene e nel male, su quella linea sottile che delimita il buonsenso dalla follia umana.
Iinvece, leggere che un assistente finisce morto solo ed esclusivamente perché non ha fatto (forse) al meglio il proprio mestiere fa ribrezzo. A maggior ragione se si pensa che quell'assistente, così come gli altri giocatori, è semplicemente lì per divertirsi e par passare una giornata di sport. Invece, di sport, ma più nello specifico di "calcio", si muore in maniera assurda.
Senza cadere in scontate retoriche ma risulta piuttosto evidente che il "calcio" non è più un mero sport. È veramente troppo esasperato se persino una partita giovanile finisce così. E se si cerca online, si legge che gli episodi sono molteplici. Da di che pensare. Perché credo che il senso di civiltà del genere umano si misura anche da queste cose. Non riuscire a capire cosa è sport e cosa è guerra lascia pensare che siamo ancora ben lontani dal buon senso. Buon senso che (forse) un giorno arriverà. 
Riposa in pace assistente allora. Non varrà quanto la tua vita né quanto la tua libertà ma forse, a quei ragazzi, servirà da monito di come sia facile cadere nell'oblìo.
Grazie.



Fonte:
http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Primo_Piano/03-12-2012/olanda-guardalinee-ucciso-arrestati-tre-minorenni-913400922517.shtml