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giovedì 16 aprile 2015

Gli arbitri e le "serate no..."

Gli attaccanti sbagliano i goal, i centrocampisti sbagliano i passaggi, i difensori le marcature ed anche ai portieri capita di sbagliare le uscite e non prendere il pallone.
Li accomuna il fatto d'essere umani con tutta la complessità che li contraddistingue.
Neanche l'arbitro ne è esente. Ed è capitato e sicuramente capiterà ancora di inciampare nella classica "serata no" dove ogni decisione presa è discutibile per non dire sbagliata. Perché sbagliare è umano
ed è parte di ciò che ci rende diversi gli uni dagli altri.
Solitamente, queste serate, non diventano tali nell'arco della partita: cominciano sin dal principio in maniera anomala come arrivare in ritardo al campo per colpa di qualche imprevisto piuttosto che altri potenziali ostacoli che si possono incontrare nella fase di preparazione della stessa. 
E tutte queste interferenze finiscono inevitabilmente per influenzare il comportamento dell'arbitro che, per quanto tenti di restare comunque tranquillo, non può essere davvero concentrato al cento per cento come se nulla fosse successo.
Ed allora, come rimediare? 
Prima di tutto bisogna acquisire consapevolezza e sicurezza dei propri mezzi. La serata nasce storta? Per quanto sia difficile cerchiamo di mantenere la calma e l'equilibrio prima di tutto nei confronti di noi stessi. Continuniamo a commettere errori a detta di entrambe le squadre? Non importa. Noi siamo lì proprio per decidere e dobbiamo essere convinti di ciò che decidiamo. D'altronde, soprattutto in campo amatoriale dove non ci sono interessi in ballo, ma che guadagno possiamo mai avere nel decidere a favore o contro qualcuno? 
Convinciamoci di questo. Noi decidiamo e decideremo sempre ed a prescindere di chi abbiamo di fronte. Perciò evitate che la vostra sicurezza venga in qualche modo minata da chi è in campo. Perché a quel punto, una potenziale "serata no", rischia davvero di trasformarsi in un momento sgradevole per tutti: giocatori, tifosi ed anche per noi consapevoli di non essere stati in grado di gestire la situazione.
E come tutte l'esperienze, anche questa è necessaria per crescere, migliorarsi e cercare d'evitare che la cosa si ripeta di nuovo.