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lunedì 6 novembre 2017

Benedetto sia il VAR

Ne avevo già parlato anni fa in questo post

quando l'introduzione del VAR fu ufficializzato mettendomi dalla parte dei favorevoli.
All'epoca mi concentrai più sul solco che avrebbe scavato tra professionismo e resto del calcio, questa volta invece, visto anche l'utilizzo effettivo, vorrei soffermarmi sulle prime impressioni.

Beh, non c'è che dire: la rivoluzione c'è ed è presente sotto gli occhi di tutti i tifosi più o meno appassionati. Anche i migliori arbitri italiani sbagliano. Come ha detto Rosetti

su 309 episodi finora passati sotto la lente delle telecamere, in 21 occasioni si è cambiata opinione ammettendo la svista (o l'errore).
Quindi ben venga il VAR. Ben venga soprattutto a questi livelli nazionali ed internazionali dove non è accettabile che per una svista d'umana comprensione ci si debba rimettere addirittura una qualificazione d'una intera nazione.

Certo, ci vorrà ancora chissà quanto tempo prima che il sistema si diffonda ma lo scenario sembra ormai chiaro. Il calcio sta prendendo la strada di altri sport professionistici (NBA, NFL, NHL, ecc...) e presto ci troveremo di fronte ad uno sport fatto da professionisti, per professionisti dove girano miliardi di interessi di altri professionisti e poi tutta una serie di sport dilettanti ed amatoriali fatti per coloro che vogliono imitare le gesta dei professionisti ma sempre con l'obiettivo di divertirsi.
Se davvero la cultura generale diventerà questa, ecco, forse si che saremo di fronte alla vera rivoluzione.
Quando finalmente anche chi gioca a calcio a livelli più bassi (per non dire a livelli amatoriali) si renderà conto che non è un professionista e che l'arbitro del suo livello è umano tanto quanto quello dei professionisti e quindi si, può sbagliare, forse potremo tornare ad annovare il calcio tra gli sport dove la competizione è stimolante ma non è l'unico scopo da perseguire.

Utopia forse ma se si guarda a quanti passi avanti ha fato il regolamento negli ultimi cento anni ed a quanti ne ha fatti la tecnologia a supporto, non ci resta che ben sperare. 

domenica 5 novembre 2017

Una piccola pausa ed il ritorno in campo

È così anche per gli arbitraggi. Ci sono momenti dove si è sommersi e non si riesce a dedicare il tempo necessario e ci sono altri momenti dove invece si può dare il massimo. Ma se c'è la volontà, quella vera, nessun ostacolo può fermarla. Magari resta lì latente, dando le giuste priorità a cose più urgenti ma poi torna roboante a farsi sentire.
Così è stato il finale di scorsa stagione e così sembra essere l'inizio di questa nuova. 
Spero di riuscire a portarvi molti più contenuti di quanti non sono riuscito a portare nell'ultimo anno. 
Ma era praticamente impossibile ritagliarsi ulteriore tempo anche per questo.
Grazie per il supporto!