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martedì 4 dicembre 2012

Assistente morto in Olanda


Leggere queste cose non fa mai piacere. È inevitabile ripensare a tutti quei minuti passati in campo e a tutte quelle situazioni che ognuno di noi ha vissuto, nel bene e nel male, su quella linea sottile che delimita il buonsenso dalla follia umana.
Iinvece, leggere che un assistente finisce morto solo ed esclusivamente perché non ha fatto (forse) al meglio il proprio mestiere fa ribrezzo. A maggior ragione se si pensa che quell'assistente, così come gli altri giocatori, è semplicemente lì per divertirsi e par passare una giornata di sport. Invece, di sport, ma più nello specifico di "calcio", si muore in maniera assurda.
Senza cadere in scontate retoriche ma risulta piuttosto evidente che il "calcio" non è più un mero sport. È veramente troppo esasperato se persino una partita giovanile finisce così. E se si cerca online, si legge che gli episodi sono molteplici. Da di che pensare. Perché credo che il senso di civiltà del genere umano si misura anche da queste cose. Non riuscire a capire cosa è sport e cosa è guerra lascia pensare che siamo ancora ben lontani dal buon senso. Buon senso che (forse) un giorno arriverà. 
Riposa in pace assistente allora. Non varrà quanto la tua vita né quanto la tua libertà ma forse, a quei ragazzi, servirà da monito di come sia facile cadere nell'oblìo.
Grazie.



Fonte:
http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Primo_Piano/03-12-2012/olanda-guardalinee-ucciso-arrestati-tre-minorenni-913400922517.shtml

martedì 28 agosto 2012

Il mio primo campo di serie A

Mettere piede dentro un campo di serie A, uno di quelli veri, non è cosa da tutti. Io ho avuto la fortuna di provarlo, almeno una volta, come arbitro, in divisa da arbitro a fare l'unica cosa che nel mondo del calcio m'è riuscita per bene: arbitrare.

venerdì 1 giugno 2012

Gli arbitri e gli altri arbitri...

Oggi vi racconterò dei rapporti che intercorrono tra gli arbitri.
Sin da subito è doveroso fare un distinguo. Da una parte abbiamo il rapporto all'interno delle sezioni e dello spogliatoio mentre, dall'altra, è il rapporto che si instaura tra arbitri ed arbitri-calciatori.

Ora, questa seconda figura non esiste ufficialmente a livello federale - a parte che nei tornei tra sezioni - mentre è abbastanza comune nei campionati amatoriali.
Partiamo dal primo filone.

lunedì 14 maggio 2012

Gli arbitri e le frasi consuetudinarie...

«Domani andiamo a lavorare» oppure «ma che rimessa è?».
Gli arbitri, soprattutto dei campionati amatoriali, sanno bene già di cosa sto parlando.
Quante volte avete sentito ripetere queste frasi?
Una condanna alla quale nessun arbitro può sottrarsi. La cosa più divertente di tutte, però, è che nessun giocatore pensa che, domani, anche il "povero" arbitro andrà a lavorare perché, purtroppo, non si campa semplicemente sgambettando su un campetto d'erba sintetica a dirigere le partite tra scapoli e ammogliati.
Ma si sa, ormai...

martedì 24 aprile 2012

Gli arbitri e gli appelli...

Questa volta affronterò un argomento che la maggior parte dei non addetti ai lavori ignora del tutto: gli appelli e il controllo dei documenti.
Premetto che io stesso, prima di iniziare la carriera arbitrale, ignoravo l'importanza di questo momento.
La consegna dei documenti e l'appello sono il primo impatto sia per i tesserati che per l'arbitro. Come si suol dire "non esiste una seconda occasione per fare una prima buon impressione".
Ecco, come detto, ciò vale tanto per l'arbitro quanto per i tesserati.

Gli arbitri e gli amici...

Quest'oggi vi racconterò di alcuni tipi di arbitraggi rari ma possibili in ogni carriera arbitrale. Io mi concentrerò su quelli accaduti al sottoscritto.
Si tratta di arbitrare amici o, comunque, conoscenti che possono essere compagni di scuola o di lavoro, amici del gruppo che si frequenta e via discorrendo.
Come già accennato, si tratta di situazioni rare che, però, tutti gli arbitri sono costretti ad affrontare prima o poi.
Com'è meglio comportarsi?

lunedì 16 aprile 2012

Gli arbitri e i genitori...

Se prendete un qualunque arbitro di una qualunque disciplina sportiva e gli chiedete quali sono i soggetti che più interferiscono nel suo operato, beh, sono certo che al 99% vi risponderà: «i genitori».

In effetti, questa particolare categoria di soggetti, è spesso protagonista degli episodi più curiosi ma anche di quelli più spiacevoli sui campi di calcio e non solo...

martedì 10 aprile 2012

Ogni maledetta domenica

Ebbene si. Quest'oggi scriverò della mia peggior domenica. Non tanto come risultato delle mie decisioni sul campo. Anzi, quelle neanche le ricordo perfettamente a dire il vero.
Ricordo però che quel giorno diluviava. E diluviava così forte che solo chi ha abitato questa città (che per questioni di anonimato non citerò) può capire cosa voglia dire.
Borsa pronta come al solito, percorso studiato con minuzia. Ero pronto ad affrontare questo nuovo match.
Come al solito sarei dovuto arrivare al campo, di mattina, con i mezzi pubblici.
Ora, andare in giro con la borsa degli arbitri non proprio leggera e anche abbastanza ingombrante, con l'ombrello e cambiare due o tre mezzi pubblici già non è il massimo delle partenze. Ma diciamo che avevo ormai fatto l'abitudine e, più di tanto, non mi pesava.

venerdì 30 marzo 2012

Episodi simpatici e non (1)

Buongiorno, quest'oggi vi allieterò la giornata con ricordi sparsi quà e là di episodi più o meno divertenti capitati al sottoscritto durante la mia carriera di arbitraggi. 
Comincerò prima di tutto a smontare me stesso, raccontando di quella volta in cui sono riuscito a 'saltare' una partita (e per fortuna) perché avrei seriamente rischiato il linciaggio.


giovedì 22 marzo 2012

Insulti, botte e risse... (2)

Come già vi ho accennato nel precedente post, non sono stati molti gli episodi violenti che mi hanno visto direttamente coinvolto. Qualcuno c'è stato, come già scritto.

Uno solo che ha gravato sulla mia persona fisica mentre, l'altro che vi racconterò stasera, riguarda la partita che ho arbitrato ma che con me, come persona, ha avuto, per fortuna, poco a che fare.

lunedì 19 marzo 2012

Insulti, botte e risse... (1)

Posso ormai affermare che non si tratta più di una coincidenza. Ogni volta che parlo con la gente di questa mia passione, quasi sempre, la prima domanda è: «ti hanno mai menato? E mai successa qualche rissa?».
Questa domanda, secondo me, riflette due cose. Da un lato, fa capire perché sia sempre carente la 'vocazione' di arbitri a diversi livelli in quasi tutti gli sport. Dall'altro lascia intravedere come, il timore di tutti, sia quello di non fare abbastanza bene.
Quello che la gente non comprende, insomma, è che se già entri nell'ottica di poter 'rischiare' vuol dire che, forse, è meglio evitare di perdere del tempo sul campo. Perché, il vero obiettivo di un arbitro, è quello di far divertire tutti cercando d'essere il più invisibile possibile ma anche riuscendo ad essere un giudice imparziale e credibile laddove serve.
Nonostante i 'proclami', un paio di episodi però, sono capitati anche a me e sono qui a raccontarveli.

venerdì 16 marzo 2012

La mia prima partita

Come accennato nel precedente post, quest'oggi, vi racconterò invece della mia prima partita ufficiale in FIGC. Una partita della categoria giovanissimi provinciali nel paese vicino a quello dove abitavo.
Ad aspettarmi c'era un arbitro più esperto che aveva anche incarichi di segreteria nella sezione che mi illustrò tutta quella parte 'burocratica' che non viene spiegata prima né al corso, né all'interno dei manuali.

giovedì 15 marzo 2012

Perché fai l'arbitro?

Cos'è che spinge una persona, ad un certo punto, a decidere di diventare arbitro?Io credo, a meno che non sia una tradizione di famiglia, che ci sia sempre un grappolo di diversi fattori che ti spingono, alla fine, a dire: «si, lo voglio fare».
Nel mio caso i fattori che mi hanno condizionato in questa scelta sono stati diversi. Una pesante litigata con il mister della società per la quale giocavo da terzino, a sedici anni, in Terza Categoria.
La pretesa da parte sua e della società di farmi pagare la quota annuale (nonostante fossi uno dei pochi 4-5 a presenziare sempre a tutti gli allenamenti e a tutte le partite della prima squadra e della Juniores) d'iscrizione ma, soprattutto, il fatto che mi fosse stata chiesta nello spogliatoio, davanti ai compagni, m'indignò a tal punto che optai per interrompere immediatamente quella mia avventura con quella è stata e resterà l'unica società per la quale ho mai giocato.

Calcio d'inizio

Buongiorno a tutti.
Oggi, 15 marzo 2012, nasce ufficialmente il blog dell'arbitro anonimo; altro non è che un diario in formato anonimo del sottoscritto.

Calcio d'inizio
Questo blog si pone come primo obiettivo quello di condividere momenti, racconti, storie e aneddoti reali di chi ha calcato innumerevoli campi delle periferie italiane del nord italia e, ancora oggi, continua a farlo a livello amatoriale.
Questa è infatti la mia breve biografia.