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domenica 9 novembre 2014

Gli arbitri e la posizione in campo

La posizione in campo di un arbitro, soprattutto nel calcio a 11 tradizionale, dovrebbe essere una di quelle cose che viene spiegata sin da subito.
Peccato che, sin da subito, si ha a che fare con campionati dove non esistono gli assistenti e quindi, l'arbitro, dovrebbe potenzialmente essere ovunque per vedere tutte le cose.
Le cose poi cambiano radicalmente nel calcio amatoriale con meno giocatori, laddove il fuorigioco non esiste ed è per questo che anche correre secondo il classico schema diagonale previsto per le partite importanti, diventa un "no-sense" che è preferibile non rispettare.



Anche perché, a dirla tutta, soprattutto nei campionati amatoriali i campi sono talmente diversi l'uno dall'altro, che è praticamente impossibile stabilire una regola.
Ogni campo ha la sua peculiarità ed è veramente importante capire come posizionarsi.
Dalla mia esperienza ritengo fondamentale capire sin da subito la partita. Difatti, fin dalle prime battute, si riesce immediatamente a capire come tende a svilupparsi il gioco da ambo le parti ed è quindi grazie a questa capacità che dobbiamo cercare di posizionarci al meglio.
Soprattutto a sette poi, abbiamo di solito uno-due giocatori nettamente più forti degli altri e, guarda caso, il pallone finisce inevitabilmente per passare dai loro piedi in quasi ogni azione. E allora perché star loro lontano? Tanto vale "marcarli" al meglio e state pur certi che la prestazione risulterà inevitabilmente migliore. 
Poi, ovviamente, l'imprevisto è così proprio perché tale. E capiterà sempre un ribaltone di fronte piuttosto che una svirgolata che farà si che dobbiate decidere una rimessa laterale o, peggio ancora, una punizione, magari massima, pur ritrovandovi molto lontano dall'azione.
Ecco, anche qui, la vera differenza la fa l'atteggiamento in campo delle due squadre. Che ci piaccia o meno, soprattutto quando un'episodio è dubbio e non ne siamo sicuri, spesso è lo stesso atteggiamento dei calciatori ad indurci verso una direzione o l'altra.
Ma prestate molta attenzione però. Una costante indecisione finirà per farvi perdere il controllo della partita con il solo risultato di ritrovarvi ad ogni azione, anche chiara e sacrosanta, con decine di proteste da parte di chiunque convinti di potervi in qualche modo influenzare. Cercate di non cadere in questo tranello anche perché, spesso, soprattutto i giocatori più esperti, si accorgono immediatamente di queste incertezze e riescono veramente a far fare all'arbitro ciò che vuole.
Insomma, sebbene la diagonale resti la base da cui partire, soprattutto in campo amatoriale l'atteggiamento e la lungimiranza all'interno del campo fanno davvero la differenza.
E poi, ultima ma non non certo meno importante, la corsa.
Che ci piaccia o no, un arbitro che corre è un arbitro vicino. Magari sbaglia la posizione ma è sicuramente più addentro ad ogni azione e quest'atteggiamento si traduce inevitabilmente in decisioni migliori.
Perciò, anche se avete alle spalle decine e decine di anni di esperienza, non sottovalutate l'aspetto atletico perché anche in campo amatoriale può fare la differenza tra una bella sfida serale ed il rischio di ritrovarsi nel mezzo di una rissa camuffata da partita di calcio.




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